Il Dollaro Statunitense è stato senza dubbio il fattore chiave dei mercati la scorsa settimana in quanto il greenback ha passato gran parte del tempo in un trend ribassista dato che tutti si aspettavano che la Fed non avrebbe innalzato il tasso d’interesse nel 2015. Secondo molti dati rilasciati la scorsa settimana dalla Commodity Futures Trading Commission, gli speculatori hanno ridotto i propri investimenti nel dollaro Statunitense la scorsa settimana come mai non avevano fatto durante tutto l’anno.
I dati hanno inoltre mostrato che il valore delle posizioni long sul dollaro è crollato al di sotto dei 19 miliardi di dollari nel weekend che è terminato il 13 Ottobre, rispetto ai 20.89 miliardi dello corso anno. Dopo aver rotto dal 8 Ottobre i 94.85 verso i 93.80 il 15 Ottobre, il Dollaro USA è rimbalzato fin su a 94.76 nel fine settimana, grazie ad una serie di coperture di vendita, che sono inevitabilmente scattate dopo un report sull’inflazione che è stato migliore del previsto.
L’oro Comex di dicembre ha avuto un ottimo rally la scorsa settimana, che lo ha portato ai massimi degli ultimi 3 mesi e mezzo. Il catalizzatore dietro il movimento è stato il dollaro più debole. L’oro è in forte aumento rispetto alla relazione Non-Farm Payrolls più debole del previsto del 2 ottobre, che in sostanza ha rimandato l’innalzamento dei tassi di dicembre 2015. L’oro, in quanto è un asset senza interesse patrimoniale, beneficia dei tassi di interesse estremamente bassi.
La coppia EUR / USD ha avuto anche lei un rally all’inizio della settimana, ma ha finito la settimana al ribasso dopo le news che la Banca centrale europea non può fornire stimoli per aiutare l’economia della zona Euro. Inoltre, il policymaker della BCE Ewald Nowotny ha detto che è “evidente” che la banca centrale europea deve fare di più per stimolare l’economia della zona Euro.
La coppia forex GBP / USD ha finito la settimana al rialzo nonostante l’inflazione al consumo è scesa allo 0,1%. Il mercato del lavoro nel Regno Unito ha mostrato qualche miglioramento, passando dal 5,5% al 5,4% per quanto concerne la disoccupazione, un ottimo dato sicuramente migliore di quella che vediamo qua in Italia…
La coppia USD / JPY ha chiuso sorprendentemente al ribasso. I catalizzatori dietro la pressione di vendita sono stati un calo delle importazioni cinesi e le esportazioni nel mese di settembre e una prospettiva dovish dai dati economici USA e i membri della Fed. I dati deboli provenienti dalla Cina hanno portato ad un rally di fuga verso la sicurezza dello Yen giapponese all’inizio della settimana.