Stati Uniti, dati occupazione positivi (ma non basta per scuotere la Fed)

Continua di gran passo il percorso di avvicinamento con le prossime decisioni della Federal Reserve. Decisioni che dovrebbero in realtà essere prive di ripercussioni, visto e considerato che la scelta di modificare l’attuale regime di tassi di interesse sarebbe considerato come una vera e propria sorpresa che, al momento, nessuno sembra ipotizzare.

Come va il mercato del lavoro americano

E così, forte di tali prospettive, sembra che nemmeno un employment report molto più favorevole delle attese possa smuovere i politicanti monetari dell’istituto federale statunitense. I quali, tuttavia, non possono certo rimanere indifferenti dinanzi alla forte accelerazione della crescita degli occupati, a un tasso di disoccupazione stabile, a un aumento della forza lavoro. Tre elementi sinergici che hanno migliorato ulteriormente la propria view sul mercato del lavoro a stelle e strisce, dove si è oramai vicini a una piena occupazione (con disoccupazione solo fisiologica).

Più nel dettaglio, dall’employment report emerge come il calo dei salari sia proprio di una correzione lieve e non particolarmente rilevante, dopo un +0,5% m/m a gennaio. Gli occupati non agricoli aumentano intanto di 242 mila unità, mentre i dati dei 2 mesi precedenti sono stati rivisti complessivamente di 30 mila unità. La variazione media degli ultimi 3 mesi, a 228 mila unità, si dimostra così sostanzialmente in linea con la media del 2015 (+221 mila unità). Ottimo, in particolare, il contributo del settore privato, che nel periodo in esame ha creato 230 mila posti di lavoro, con un’accelerazione sensazionale nei servizi privati (+245 mila unità), e nella sanità (+86 mila unità). Anche il settore delle costruzioni fa segnare un incremento di 19 mila unità, proseguendo così sul trend positivo già tracciato nel 2015. Di contro, nel privato cala il contributo del settore manifatturiero (-16 mila unità), dopo il dato molto positivo di gennaio: già all’epoca era tuttavia stato sollevato un alert, considerato che il ritmo di crescita del manifatturiero riscontrato in apertura d’esercizio non era visibilmente sostenibile nei mesi successivi. Per quanto invece concerne il pubblico, il settore determina l’incremento di 12 mila posti di lavoro.

Piena occupazione in avvicinamento

Sulla base delle considerazioni sopra riportate, notiamo come il tasso di partecipazione al lavoro sia aumentata a 62,9%, con la forza lavoro in rialzo di 555 mila unità. Il tasso di disoccupazione resta invece a 4,9%, con un dato minimo da febbraio 2008. Il tasso di occupazione sale a 59,8%, per il massimo dall’aprile del 2009. Osservando il tasso di disoccupazione allargato a sotto-occupati e scoraggiati, la percentuale scende invece a 9,7%. Non tutto il report è comunque colorato di tinte positive, considerato che i salari orari mostrano una flessione di -0,1% m/m (ma possiamo considerarla come fisiologica, dopo l’incremento di + 0,5% m/m a gennaio), e valutato che le ore lavorate sono calate di -0,6% m/m.

Un nostro giudizio di sintesi

Al di là dei piccoli nei sopra espressi, riteniamo che i dati mostrati siano molto positivi sia per quanto concerne la combinazione di crescita di occupati, forza lavoro, tasso di occupazione, sia per quanto attiene la flessione della disoccupazione allargata in calo. Dunque, considerando che le attese erano per un rallentamento della crescita degli occupati, che invece sta continuando a crescere a pieno ritmo, non possiamo che esprimere un giudizio molto positivo sul comparto, pur riaffermando la previsione di una pausa dei tassi di interesse a marzo, giustificata quindi non tanto dai rischi interni, quanto da quelli globali.

Salva

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here