Ripple, previsioni 2018: quando si fermerà il rialzo?

Il rally impressionante che sta continuando ad interessare la criptovaluta Ripple continuerà per tutto il 2018? Cosa c’è da attendersi? Il recente rialzo che ha raggiunto il massimo record di $2,44 deve portare a prevedere correzioni al ribasso oppure si assisterà ad un ulteriore rialzo?

Per rispondere a questi quesiti predittivi sul futuro andamento di Ripple per il 2018, occorre considerare le caratteristiche peculiari che contraddistinguono questa criptovaluta rispetto alle altre concorrenti.

Infatti, Ripple si distingue dalle altre valute digitali per il fatto di essere prediletta dal canale bancario e per non poter essere minata.

Queste caratteristiche che la rendono unica e “diversa” rispetto al Biticoin avrà un impatto positivo sulle sue previsioni per il 2018? Vediamo di capire meglio in questa guida tenendo in considerazione l’andamento del BTC e di ETH.

Ripple: analisi predittiva per l’anno 2018

Domanda interessante: “Conviene investire su Ripple o sul Bitcoin?” Dopo il crollo del Bitcoin arrivato in data odierna 11 gennaio 2018 a 12937.61 euro, anche Ripple (XRP) ha registrato negli ultimi giorni un andamento “ribassista” a 1,4 euro.

Forti ribassi che occorre valutare ad hoc per chi ogni giorno fa trading di criptomonete: quello che tutti gli investitori si stanno chiedendo nelle ultime ore è capire se conviene o meno investire in Ripple per il corrente anno 2018.

La buona finanza ci insegna che laddove si verificano forti ribassi, la strategia da implementare è quella di comprare ad un prezzo conveniente per sperare in un eventuale “rimbalzo”. In questo caso dopo 11 giorni dall’inizio dell’anno 2018, dobbiamo necessariamente quali saranno le previsioni che interesseranno le quotazioni di Ripple e, soprattutto, se tornerà a salire.

Per prima cosa occorre sottolineare subito il fatto che Ripple (XRP) ha una disponibilità di 99 miliardi di monete, mentre il Bitcoin ha un valore complessivo di 21 milioni di monete.

La differenza porta già a capire che Ripple non potrà mai eguagliare la criptomoneta numero 1, ma questo non significa che si debba “scartare” dalle proprie scelte di investimento.

Anzi, nel portafoglio di crypto che vogliamo costruire è ben tenere in considerazione come asset digitale su cui investire anche l’XRP. Perché? Se si esaminano anche le notizie aggiornate degli analisti finanziari è facile comprendere che possedere Ripple potrebbe essere una soluzione interessante per diversificare il proprio portfolio di investimento.

Vediamo cosa è successo nelle ultime settimane: il “crollo” della quotazione XRP è stato cagionato dal forte rally che la valuta prediletta dalle banche aveva registrato dopo Natale.

XRP era diventata la seconda moneta digitale per capitalizzazione, tanto da ipotizzare che avrebbe surrogato il BTC e, molti investitori infatti avevano puntato su XRP.

Tuttavia, il crollo verificatosi in data 8 gennaio 2018 ha deluso i trader che per un attimo avevano confidato su un possibile sorpasso di Ripple sui Bitcoin.

La quotazione di Ripple è “crollata” del 40% rispetto al record di 3,84 dollari raggiunto poco prima della Befana. Quali fattori hanno causato il “crollo” della criptovaluta californiana?

In primis, il crollo di Ripple è stato cagionato dalla smentita della notizia giunta da Coinbase, celebre e popolare società che gestisce il principale Exchange, in merito al progetto di inserimento di Ripple tra le valute digitali scambiabili sulla sua piattaforma.

Il fatto che la valuta californiana non sia scambiata sull’Exchange Coinbase pone seri dubbi sul fatto di entrare a fare parte del “salotto delle monete virtuali”.

Quotazione attuale Ripple

I vantaggi di Ripple nonostante il “crollo”

Nonostante il “crollo” che sta interessando le criptovalute e il forte “ribasso” di Ripple è importante considerare che per il 2018 la criptovaluta possa tornare a crescere: le sue caratteristiche peculiari sono molto apprezzate dagli investitori.

Ripple (a differenza di Bitcoin o Ethereum) non è un sistema nato con l’obiettivo di “rimpiazzare” banche e istituti finanziari, ma di collaborare con loro: la blockchain di Ripple non è “aperta” e decentralizzata, ma chiusa e rigidamente controllata, gli XRP non possono essere minati, come avviene per i Bitcoin o per gli Ether.

Per il futuro, fatte queste considerazioni sulla californiana, si prevede che il suo successo possa essere legato all’adozione della criptovaluta da parte degli istituti bancari e finanziari: se ciò potesse verificarsi realmente, la quotazione di Ripple potrebbe riprendere a salire rapidamente.

Inoltre, un’altra caratteristica molto interessante e vantaggiosa che impatterà sul suo “rialzo” deriva dalla sua velocità di trasferire somme di denaro da un continente all’altro in modo quasi immediato.

Tuttavia, ad oggi la speranza che Ripple possa essere la nuova sostituta del Bitcoin tende ad essere sempre più irreale; la discesa della californiana ha “effetti positivi” per l’Ethereum, la cui quotazione rimane positiva.

Tutto ciò che possiamo suggerire per il 2018 è di adottare una strategia di diversificazione del portfolio criptovalute in modo tale da massimizzare il rapporto rendimento/rischiosità.

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