Unicredit lascia FinecoBank per incassare 1,1 miliardi

Ancora una volta la quotazione del titolo UniCredit balza in borsa. Questa volta ribasso a seguito della scissione di Fineco.  Il tutto avviene a conclusione della vendita legata alla partecipazione residua di FinecoBank.

Questo annuncio avviene nel momento in cui tutti i mercati sono chiusi e segna l’uscita dall’azionariato di Unicredit da FinecoBanck. Essa fino ad oggi possedeva il 18,3%, detenuto all’interno del capitale della banca Unicredit, che al momento resta sotto la guida del CEO Alessandro Foti.

Il gruppo non ha fatto altro che prefigurare un’operazione di accelerated bookbuilding destinato per altro a investitori istituzionali. La stessa UniCredit è stata interessata, per oltre 30 giorni, alla trattativa per la cessione definitiva di Fineco.

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Unicredit lascia definitivamente FinecoBank?

Purtroppo, l’uscita definitiva di Unicredit da Fineco, porta con se un rapido lancio del collocamento del residuo (18,3%) che al momento era attestato a Fineco.

Quest’operazione viene letta come una misura finanziaria già messa in atto dallo stesso istituto milanese lo scorso 7 maggio. L’obbiettivo, da allora, è stato sempre quello di raggiungere la parte più alta del buffer di 200-250 pb del Cet1 entro la fine 2019. Ci riesce oggi tramite la vendita di specifici asset.

E’ la compagnia guidata da Jean Pierre Mustier a far sapere di aver dato mandato alla stessa JpMorgan, Ubs e Unicredit Cib per il collocamento della quota di FinecoBank; si tratterebbe di un collocamento riservato a determinati investitori istituzionali. In pratica l’operazione messa in campo ieri sera segue l’accelerated bookbuilding dello scorso maggio sul 17% del capitale di Fineco. Lo scopo è stato quello di rendere il colosso UniCredit ancora più forte.

La reazione del Titolo Fineco Bank in Borsa la vediamo nekl grafico

UniCredit – incasso da 1,1 miliardi per la vendita di partecipazioni FinecoBank

Alla data odierna possiamo affermare che il corrispettivo di tutta quest’operazione ammonta a ben 1.099 milioni, legati alla vendita di 111,6 milioni di azioni ordinarie di FinecoBank. La quotazione è stata trattata ad un prezzo di + 9,85 euro per azione. Si deve attendere, però, l’11 luglio prossimo per regolamentare l’Offerta.

Al momento sappiamo anche che lo stesso prezzo incorpora lo sconto del 4,4 % rispetto all’ultimo prezzo di chiusura di Fineco pre-annuncio. Dall’impatto patrimoniale viene stimato complessivamente in aumento di circa 30 punti base per CET1 capital ratio legato al Gruppo UniCredit nel 3° trimestre 2019.

Il piano di Jean Pierre Mustier

Questa vendita era già stata annunciata lo scorso 7 maggio quando la stessa Unicredit rese pubblica la volontà di vendere l’intero 17% di Finecobank, al fine realizzare e basi per un nuovo piano industriale. Lo stesso Jean Pierre Mustier presenta il piano di ridimensionamento il prossimo 3 dicembre a Londra.

La cessione legata alla prima parte si sta realizzando in queste ore con un introito di oltre un miliardo di euro, destinato al rafforzamento patrimoniale della banca milanese.

Già nel mese di maggio scorso, la stessa Unicredit indicò un periodo di lock-up come termine massimo di 120 giorni, durante il quale non avrebbe disposto delle restanti azioni Fineco. Queste, infatti, sono state cedute 60 giorni prima dell’operazione.

Per molti Unicredit ha preparato l’operazione in accordo con atre banche interessante all’acquisizione di azioni Fineco.

In Borsa, poco dopo le ore 11, con un indicatore del listino in flessione dello 0,60 %, la stessa Unicredit ha perso l’1,18 % portandosi a 11,212 euro.

La stessa Finecobank invece perde il 2,91 % portandosi a 10 euro netti, fino ad arrivare alla conversione del prezzo riconosciuto dall’operazione accelerated bookbuilding.

Lo stesso Jean Pierre Mustier possiamo notare come si sia gradualmente liberato di fette del capitale della controllata; tale operazione prese il via nel Luglio 2016 con la cessione del 10% delle prime quote per poi passare progressivamente alla cessione del 20% nell’ottobre del 2016.

Sulla base delle cessioni effettuate oggi, aumenta il flottante delle azioni Fineco a Piazza Affari e in relazione dell’offerta, la JP Morgan e la Ubs, hanno rinunciato all’impegno di lock-up assunto da Unicredit stessa nell’ambito della prima offerta.

Per quest’operazione di cessione, la stessa Unicredit si avvale della JP Morgan, della Ubs e dell’Unicredit Cib in qualità di joint bookrunners.

FinecoBank ha anche annunciato di aver autorizzato l’eventuale aumento dell’emissione Additional Tier 1 in euro e destinato agli investitori qualificati per importi complessivi di 300 milioni di euro rispetto invece a quanto era stato indicato lo scorso 4 luglio. Ad oggi, però, è ancora in corso il roadshow del bond.

UniCredit VS Fineco: rimane in vigore la licenza del marchio?

Nonostante la vendita del 17% di Finecobank, la stessa Unicredit mantiene in vigore il contratto di licenza del marchio. L’intesa deriva da un’operazione che include l’opzione per Fineco che permette di acquistare il marchio in futura sulla base di una serie di opzioni d’acquisto che sono stabilite sino al 2032.

Lo steso consiglio di amministrazione dell’Unicredit si impegna, nel caso in cui Fineco in futuro esca dal gruppo, di rinunciare a qualsiasi diritto amministrativo per la revoca del board. L’operazione effettuata da Unicredit ha portato dei vantaggi per il titolo Fineco, il quale raggiunge il doppio del valore delle sue azioni toccando quota 11 euro per azione.

Infine, dalle analisi in possesso degli analisti, la stessa Fineco ha chiuso il primo trimestre con un utile netto pari a 62,6 milioni con il più 6,1% annuo.

Tutti i ricavi di Fineco ammontano oggi a ben 158,2 milioni che in termini percentuali vuol dire +1,8%.

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