Il mattone e le poste vengono, di base, percepiti come investimenti più che sicuri, perché considerati forti, radicati sul territorio e immuni dalle crisi. Purtroppo la realtà dei fatti è ben diversa, perché quattro fondi che fanno capo a Poste Italiane stanno rischiando di scoppiare, con gravi ripercussioni per gli investitori che hanno creduto sulla loro bontà. Si tratta di fondi che interessano la cosiddetta Era Sarmi, dal nome del direttore dal 2002 al 2005 Massimo Sarmi, che aveva dato il via a una proposta di vendita di quote di quattro fondi immobiliari dal valore nominale di 2500 euro, un taglio non elevato e quindi accessibile, ma intenso dal punto di vista della rischiosità dell’investimento.
I fondi hanno sempre chiuso in perdita e le ragioni sono variegate quanto note, dalla crisi del mattone alla probabile cattiva gestione degli stessi, ma ora ciò che si prospetta è un vero e proprio crash, perché sembra che gli 850 milioni di euro raccolti dai risparmiatori siano evaporati. I nodi sono arrivati al pettine a seguito della scadenza, in data 31 dicembre 2016, di uno dei quattro fondi, l’Invest Real Security, avvenuto a seguito di un rinvio di tre anni nella speranza di risolvere la situazione di forte perdita.
I risparmiatori si sono visti recapitare il seguente messaggio da parte di poste Italiane: “Verrà effettuato un primo rimborso ad oggi stimato di 390 euro per quota entro il 31 marzo 2017”. Il rimborso residuale sarà quindi concomitante con la liquidazione del fondo e potranno essere riacquistati pochi denari da parte degli investitori. Al danno si aggiunge la beffa, perché in tredici anni circa di attività, i fondi hanno reso solo 658 euro per quota.
La situazione si propone alquanto paradossale e problematica per gli investitori, che si troveranno purtroppo a dover affrontare grosse perdite a dare per spacciato un investimento. In questo caso, la crisi del settore e il crollo dei prezzi degli immobili non hanno lasciato scampo a Poste Italiane, quindi il fondo Invest Real Security può essere considerato come l’emblema della mancata sicurezza del mattone come base di investimento degli ultimi anni.