Il pip è un concetto molto importante nel trading online, su cui si basano molte tra le strategie più utilizzate dai professionisti. Se hai appena iniziato ad avvicinarti al mondo degli investimenti online, tuttavia, è probabile che tu non sia ancora familiare con questo concetto.
Ora, è un bene che tu abbia deciso di approfondire l’argomento. Sentirai questo termine molto spesso facendo trading, soprattutto se sei interessato al mercato del Forex. Frasi comuni che potresti sentire sono:
- “Lo spread su questo strumento è di 2 pips”
- “Oggi è andata bene: ho chiuso la giornata in positivo di 30 pips”
- “Questa operazione ha un rischio di 10 pips ed un potenziale profitto di 23”
Se tutto questo non ti dice niente, non ti preoccupare. Siamo qui per spiegarti tutto ciò che c’è da sapere.
Partiamo dal principio che per guadagnare con il trading online è possibile, ma solo se ci si affida a dei broker seri e professionali, come ad esempio lo è Capital.com (clicca qui per visitare il sito ufficiale). Ad esempio Capital.com offre un servizio ottimo di segnali gratuiti (che puoi ricevere cliccando qui) per essere subito operativi su vari asset, un bel vantaggio.
Cos’è un pip?
Cominciamo dalle basi: un pip rappresenta il movimento di prezzo più piccolo che un asset possa fare. Ci sono alcune eccezioni, che vedremo meglio in seguito, ma questa è la regola generale.
Facciamo subito degli esempi:
- Un’azione vale 34,51 euro: il minimo movimento che può fare è di 0,01 euro. Ogni movimento di 0,01 euro, dunque sarà 1 pip. Se il prezzo sale a 34,59 euro, vuol dire che aumenta 9 pips (ovvero 0,09 euro);
- Un barile di petrolio vale 51,24 euro. Il minimo movimento di prezzo che può fare è di 0,01 euro. Di nuovo, se il valore diminuisce di 0,50 euro, sarà sceso di 50 pips;
- Il cambio euro dollaro vale 1,1123. Il minimo movimento che può fare è di 0,0001. Se il cambio sale a 1,1130, aumenta di 7 pips.
Di solito basta guardare l’ultima cifra dopo la virgola per capire a quanto ammonta un Pip. Ma non è sempre così. Ci sono delle eccezioni che riguardano il mondo del Forex, ovvero dei cambi tra valute straniere.
I migliori broker per il trading sul Forex, come eToro o Plus500, ti forniscono delle quotazioni a cinque cifre decimali per permetterti di essere più preciso.
Torniamo al cambio euro dollaro, che nel nostro esempio valeva 1,1123. Sulla piattaforma del tuo broker potresti leggere il valore “1,11235”: come vedi c’è una cifra decimale in più.
In questo caso il valore del Pip non cambia. Per definizione, il Pip rimane sempre di 0,0001. Se a muoversi è la quinta cifra decimale, quel movimento si definisce pipette.
Facciamo anche in questo caso un esempio: se il cambio EUR/USD aumenta da 1,11235 a 1,11238, si dice che questo è aumentato di 3 pipette.
Solo i cambi di valute a 5 cifre decimali fanno questa eccezione, quindi ti basta memorizzare la regola e non avrai mai problemi a comprendere il valore di 1 pip su qualsiasi strumento finanziario.
Come calcolare il valore monetario del pip
Prima di fare un investimento, dovresti sempre chiederti a quanto ammonta il valore economico di un pip sulla posizione che stai per aprire.
Ad ogni minimo cambiamento del prezzo di uno strumento su cui hai investito, infatti, otterrai un guadagno o una perdita a seconda della tua previsione.
Se il valore del pip è troppo alto, rischi di sbilanciare troppo il tuo portafoglio; se il valore del pip è troppo basso, rischi di aprire una posizione che anche in caso di esito favorevole ti farà guadagnare molto poco.
Per calcolare il valore di un pip in euro devi utilizzare la seguente formula:
Valore economico = Investimento x Leva Finanziaria x Valore (assoluto) del pip
Andiamo a fare nuovamente un esempio. Ipotizziamo di voler fare la seguente operazione:
- Investimento sul cambio euro/sterlina di 100 euro
- Leva finanziaria impostata a 1:20
- Valore assoluto del pip = 0,0001 (anche se il broker ci dà una quotazione a 5 cifre per il cambio EUR/GBP)
In questo caso avremo:
Valore economico = 100 x 20 x 0,0001 = 0,20€
Ad ogni minimo movimento del prezzo, dunque, andremo a perdere o guadagnare 0,20 euro (20 centesimi). Se prevediamo di fare un’operazione da 100 pips, questo valore può andar bene. Nel caso di esito positivo andremo, infatti, a guadagnare 20 euro. Magari per te sono pochi, oppure sono troppi, ma è un valore oggettivamente discreto.
Se invece prevediamo di fare un’operazione da 6-7 pips, come fanno molti trader di brevissimo termine (i cosiddetti “scalper”), significa che potremo guadagnare al massimo 1,20-1,40 euro. Un po’pochi, per cui è forse meglio aumentare il nostro investimento o la leva finanziaria.
Pip Trading: come funziona?
Fare pip trading significa fare investimenti basandosi sul valore dei singoli pip, in modo da formulare delle strategie che abbiano un senso matematico e finanziario.
Non si tratta di una sola tecnica, o di un metodo per fare previsioni. Si tratta di un approccio che utilizza il valore del pip come riferimento per stabilire se sia il caso di aprire una posizione, e quanto investire in ciascuna posizione.
I princìpi fondamentali del pip trading sono tre.
1. Rischio/Rendimento
Prima di tutto, quando stiamo per aprire una posizione dobbiamo chiederci cosa ci aspettiamo. Di quanti pip si potrebbe muovere il prezzo nella direzione che desideriamo? E se sbagliamo, dopo quanti pip di perdita chiuderemo la nostra posizione?
Affinché una posizione abbia senso, dovrebbe presentare un rapporto rischio/rendimento di almeno 1 a 3. Significa che ci prospettiamo, ad esempio, una perdita potenziale di 10 pips ed un profitto potenziale di 30 pips.
2. Scelta dell’importo da investire e della leva finanziaria
Una volta che abbiamo visto la possibilità di investire con un giusto rapporto rischio/rendimento, dobbiamo andare a creare il valore economico desiderato per il nostro pip. Possiamo farlo aggiustando la leva finanziaria oppure la quantità di denaro da investire.
Supponiamo, ad esempio, di voler raggiungere un profitto di 210 euro se la posizione si conclude con 30 pip di guadagno ed una perdita massima di 70 euro se perdiamo 10 pips. Dividendo 210 per 30 e 70 per 10, otteniamo che il valore del pip deve essere di 7 euro.
Regolando la leva e l’importo possiamo raggiungerlo in un modo piuttosto semplice, sempre applicando la formula che abbiamo analizzato prima.
3. Registro delle operazioni
Una volta che la nostra posizione si conclude, sia che si concluda in perdita che in profitto, è una buona norma del pip trading annotare il suo esito. In questo modo potremo sempre avere sotto mano uno storico di tutte le nostre operazioni.
Quando annotiamo l’andamento, è bene annotarlo utilizzando il numero di pip guadagnati o persi. In questo modo, riguardando il registro daremo lo stesso peso a tutti gli investimenti senza premurarci di più di quelli su cui abbiamo investito più denaro. Una tecnica utile per formare una psicologia vincente con cui affrontare il mondo del trading.
Migliori piattaforme per il Pip Trading
Le migliori piattaforme di trading sono quelle che applicano il minor numero di pip come commissioni. Anche i broker, infatti, utilizzano questo termine per identificare i costi di negoziazione.
Supponiamo che un broker ti dica che il suo spread sul cambio euro/dollaro americano sia di 1 pip. Come abbiamo visto, 1 pip su questo cambio si registra ogni volta che la quotazione si muove di 0,0001.
Se lo spread è di 1 pip, vuol dire che per ogni euro negoziato dovrai pagare 0,0001 euro di commissioni. Capirai subito quale sia il punto: meno pip vengono richiesti come commissioni, meglio è.
Ecco i tre broker con le commissioni più basse e le funzionalità più interessanti tra quelli autorizzati da Consob ad operare in Italia.
eToro
eToro (clicca qui per il sito ufficiale) è uno dei broker più amati dagli italiani, specialmente quelli che stanno muovendo i loro primi passi nel mondo del trading online.
Grazie alle funzionalità di social trading e copy trading, questo broker ti permette di selezionare degli speculatori già esperti e di copiare le loro posizioni in automatico.
Tu non devi fare altro che scegliere chi copiare (il broker ti fornirà tutti i dati sugli utenti in modo da aiutarti nella scelta) e impostare la somma da investire nella copia delle posizioni.
Per aprire un account demo su eToro clicca qui.
Plus500
Plus500 è un altro broker molto interessante, uno dei servizi che hanno creato il primo nucleo di trader online in Italia.
Senza alcuna commissione di apertura e di chiusura, e senza costi nascosti.
Inoltre questo broker è noto per aver creato un sistema informativo molto preciso e puntuale, che permette ai trader di conoscere tutte le novità più importanti sulla finanza e di analizzare i dati di bilancio delle società prima di investire sulle loro azioni.
Per aprire un account demo su Plus500 clicca qui.