Pil Italia in crescita nel 2018

Il Pil italiano aumenterà dell’1,5 per cento nel 2018, un dato superiore all’1,3 per cento atteso. È la nuova previsione del Centro studi di Confindustria. Nel 2019 viene stimato in frenata a quota +1,2 per cento. Un miglioramento generale per l’economia del paese grazie soprattutto alla ripresa dell’industria.

Pil Italia: riviste le stime 2018

Riviste al rialzo le stime del Pil dell’Italia nel 2018, con il nostro paese che dunque prosegue sui binari della ripresa. È lo scenario economico presentato nell’ultimo rapporto dal Centro Studi di Confindustria.

Fra gli aspetti che rallentano la crescita, in particolare il settore del credito che non riesce a fornire il giusto supporto all’economia del Belpaese.

Nel rapporto del CSC si mette in risalto come i finanziamenti continuano a rimanere bloccati mentre si allungano i tempi di pagamento, sia nel pubblico che nel privato. Questo si traduce in un aumento del fabbisogno di capitale circolante che risulta in Italia superiore alla media europea. Per quanto concerne il lavoro, dal 2014 sono stati creati 900mila posti di lavoro e il tasso di disoccupazione quest’anno è atteso all’11,3 per cento. Un dato in miglioramento nel 2018 al 10,9 per cento e in ulteriore calo nel 2019 al 10,5 per cento.

Preoccupazione invece per l’occupazione giovanile che porta sempre più all’emigrazione: nel 2016 ha riguardato 61mila giovani tra i 18 e i 39 anni e 25mila laureati.

Conti pubblici Italia

I conti pubblici del nostro paese sono attesi in miglioramento anche se è ancora lunga la strada da percorrere per metterci al passo con i principali paesi europei.

Il deficit pubblico scenderà quest’anno al 2,1 per cento del Prodotto interno lordo ed è atteso in flessione all’1,7 per cento nel 2018. Stimato però in rialzo all’1,9 per cento nel 2019.

In diminuzione il rapporto del debito su Pil al 131,6 per cento nel 2017. Le previsioni del CSC evidenziano un ulteriore calo al 130,5 per cento per il prossimo anno e al 129,6 per cento nel 2019.

Il rientro del debito pubblico rappresenta, secondo le stime del Centro Studi di Confindustria, una delle questioni primarie da portare avanti dalle prossime legislature e sulla quale si dovrà intervenire con maggiore decisione. Cresce nel frattempo la produzione, con l’industria rilanciata in particolare del comparto della meccanica. Nei primi dieci mesi dell’anno è stato registrato un incremento del 2,9 per cento rispetto all’analogo arco temporale del 2016.

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