Petrolio: salgono i consumi ma crollano i prezzi

Salgono i consumi ma crollano i prezzi del petrolio. Gli analisti stimano che le quotazioni registreranno un ulteriore calo nel 2018 verso i 30 dollari. Il greggio ha perso quasi il 16 per cento nelle ultime 3 settimane.

Petrolio scenari

Un’ultima seduta in rosso per i prezzi del petrolio. Il Brent scende sotto i 47 dollari ed il Wti americano a 45 dollari.

L’OPEC ha comunicato un incremento della produzione di 336.000 barili al giorno a quota 32,1 milioni. Il taglio previsto è di 1,2 milioni di barili al giorno, più i 600mila barili degli altri paesi produttori esterni al cartello, fra cui la Russia.

Salgono i consumi di greggio ma proseguono i forti ribassi delle quotazioni.

Sulla base dell’ultimo rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia, nel 2018 è stimata una crescita della domanda globale di 1,4 milioni di barili al giorno. Nella seconda metà del prossimo anno, per la prima volta sarà oltrepassata la barriera dei 100 milioni di barili.

Malgrado ciò, la produzione di greggio dei paesi al di fuori dell’OPEC è prevista in rialzo a 1,5 milioni di barili, più della domanda, a seguito del nuovo boom dello shale oil statunitense.

Gli esperti sottolineano che il rapporto tra la domanda e l’offerta di greggio rimarrebbe dunque invariato, sugli stessi livelli del 2017, sempre a condizione che i paesi dell’OPEC decidano di prorogare ulteriormente il taglio della produzione anche per il prossimo anno (attualmente l’intesa è prevista fino a marzo del 2018).

Per questa serie di motivi, diversi autorevoli analisti di banche d’affari prevedono che le quotazioni di petrolio il prossimo anno scenderanno nel range di 30-35 dollari al barile.

Petrolio quotazioni

Nel frattempo l’Opec continua a perdere quote di mercato ma senza riscontrare alcun beneficio, in quanto il prezzo del petrolio continua a scendere.

Pur a fronte di una domanda attesa in crescita a livelli record, l’aumento della produzione dello shale oil americano influisce negativamente sui calcoli programmati dall’Organizzazione.
L’aumento dei consumi stimato dalla Agenzia internazionale dell’energia è pari a 1,4 milioni di barili al giorno ed è probabile che venga soddisfatto per la maggior parte da Stati Uniti, Brasile e Canada, ovvero paesi esterni al cartello.

Dall’accordo Opec dello scorso 25 maggio, le quotazioni del petrolio hanno perso quasi il 16 per cento.

Nel frattempo i prezzi del greggio continuano a scendere sui mercati internazionali. Oggi il Brent perde lo 0,17 per cento a quota 46.92 dollari ed il WTI è in calo dello 0,45 per cento a 44.53 dollari.

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