In calo il numero di pensionati in Italia. Complessivamente nel 2016 sono circa 16,1 milioni. Le donne percepiscono 6mila euro in meno degli uomini. Aumenta il reddito, con una media di 17.580 euro lordi (+257 euro annuali). La pensione rappresenta l’unica fonte di entrata per 3,2 milioni di famiglie. È quanto emerso dall’ultimo rapporto sulla categoria da parte dell’Istat.
Pensionati in calo, aumenta il reddito
I pensionati nel 2016 hanno toccato 16,1 milioni di unità, con un reddito medio di 17.580 euro lordi, un dato superiore di 257 euro rispetto al precedente anno. È quanto rilevato dall’Istat.
Nel periodo compreso tra il 2015 e il 2016, il numero di pensionati è sceso di 115mila unità.
La diminuzione riguarda tutte le forme pensionistiche, ad esclusione delle pensioni sociali e di invalidità civile. In calo del 6,7 per cento le pensioni di guerra, del 5,5 per cento di invalidità previdenziale e del 2,3 per cento di indennizzo.
In linea generale il ribasso più marcato riguarda le pensioni di vecchiaia, con una flessione di circa 94mila unità, seguite da quelle di invalidità previdenziale (-57mila unità) e per i superstiti (-29mila).
Da segnalare la crescita invece delle pensioni sociali (+5 mila unità) e d’invalidità civile (+52mila).
Pensione unica fonte di reddito
Per circa 3,2 milioni di famiglie, pari ad un ammontare del 26,4 per cento dei nuclei totali in Italia, la pensione rappresenta l’unica fonte di reddito. È quanto evidenziato dal report diffuso dall’Istituto di statistica.
Le stime sul reddito netto medio delle famiglie con all’interno un percettore di pensione è pari a 29.230 euro, un dato più basso di 1.400 euro rispetto ai nuclei senza pensionati (30.650 euro). Dall’indagine dell’istituto di statistica sul livello qualitativo di vita, si evince inoltre che nel 2016 calano i pensionati che lavorano, pari a 436mila unità, con una flessione di oltre 15 punti percentuali rispetto al 2011.
Con riferimento alle donne, rappresentano nel 2016 il 52,7 per cento del totale dei pensionati e ricevono importi in media di circa 6mila euro in meno rispetto all’assegno degli uomini. Infine si evidenziano le sempre più marcate differenze territoriali, con l’importo medio del cedolino nel Nord-est più alto del 18,2 per cento rispetto alle pensioni del Mezzogiorno, un divario più che raddoppiato rispetto a quello registrato nel 1983, il primo anno in cui hanno avuto inizio le rilevazioni statistiche (+8,8 per cento).