Partite Iva e Regime dei Minimi massacrato: in arrivo finalmente le modifiche

Il Premier Matteo Renzi ha confermato quello che aveva già annunciato oltre 1 mese fa nel momento dell’approvazione della Legge di Stabilità: le nuove norme in materia di regime dei minimi sulle nuove Partite Iva saranno modificate e di molto.

Ricordiamo che dal 1 Gennaio di quest’anno si è passati da una tassazione del 5% per chi aveva redditi fino a 30mila euro, ad una triplicata del 15%, con il limite di reddito dimezzato per i liberi professionisti: passato appunto da 30mila a 15mila euro. Un autogoal clamoroso per il Governo lo ha definito lo stesso Renzi, ma più che autolesionista per il Governo, si tratta dell’ennesima legge che aumenta le difficoltà dei cittadini italiani, delle persone che vogliono lavorare, mettersi in proprio e dell’economia in generale.

Insomma il Governo proverà innanzitutto a ripotare il regime dei minimi al 5% di tassazione come prima per tutto il 2015 (si prende tempo senza risolvere le cose, classica strategia dei politici italiani, ma in questo è meglio di niente), è questa una possibile soluzione proposta dal sottosegretario al Mef, Enrico Zanetti, e formalizzata in un emendamento di Scelta Civica al decreto MilleProroghe, e pure sul limite di reddito dimezzato da 30mila a 15mila euro, si cercherà una via di mezzo, anche qui all’italiana.

La maggior parte degli ordini professionali, com’è ovvio che sia, si trova da mesi sul piede di guerra e Renzi ha dovuto così confermare ufficialmente le modifiche in arrivo: “Nei decreti delegati sul fisco, che andranno in Consiglio dei Ministri il 20 febbraio, c’è spazio anche per modificare in meglio le norme sulle Partite Iva”.

Nella seduta del 20 febbraio prossimo, saranno riviste anche le norme che innalzano progressivamente i contributi all’Inps, portando l’aliquota dall’attuale 27% al 33% nel 2018.

Insomma la riforma totale delle Partite Iva dello scorso dicembre è stata scritta con i piedi invece che con le mani ed in maniera peggiore che se fosse stata realizzata da persone totalmente ignoranti in materia. Permangono quindi i dubbi su una classe dirigente italiana che resta lontana anni luce dalla comprensione reale dei problemi dei cittadini.

Giancarlo Sali
Scrittore e Giornalista Freelance

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