Netflix ha comunicato i risultati del secondo trimestre dell’anno non convincendo il mercato. In crescita gli abbonati ma meno del previsto. Dopo la pubblicazione dei conti, il titolo crolla in Borsa in apertura di oltre 14 punti percentuali. Il peso della concorrenza, secondo gli analisti, inizia a farsi sentire.
Netflix trimestrale deludente
Netflix perde oltre il 14 per cento dopo la diffusione della trimestrale. I numeri non vengono accolti positivamente dal mercato: bruciati in poche ore 24 miliardi di dollari di capitalizzazione.
Nel dettaglio, nel trimestre concluso lo scorso 30 giugno, il colosso del settore video streaming ha chiuso con ricavi in rialzo a 3,91 miliardi di dollari rispetto ai 2,78 miliardi dell’analogo periodo dello scorso anno ma inferiori alle attese degli analisti.
Gli utili netti adjusted sono risultati pari a 85 centesimi per azione, un dato migliore delle previsioni (79 centesimi).
Delusione per il numero di iscritti a livello globale, da aprile a giugno in crescita di 5,2 milioni, esattamente un milione in meno rispetto alle stime. Nel dettaglio, sono stati 670.000 i nuovi iscritti negli Stati Uniti e 4,47 milioni negli altri mercati. Il numero totale sale a 130 milioni, in rialzo del 25 per cento rispetto allo scorso anno.
Pubblicate anche le previsioni per il trimestre in corso, per il quale si attendono utili adjusted a 68 centesimi, ricavi per 3,98 miliardi di dollari e un incremento degli iscritti di 5 milioni.
La società ha annunciato che continuerà ad investire. Entro la fine del 2018 metterà sul piatto altri 8 miliardi di dollari in contenuti originali, con il lancio di 700 serie.
Netflix, la concorrenza aumenta
Netflix continua a crescere ma meno del previsto a causa della concorrenza che si fa sempre più agguerrita.
Amazon ha ampliato la sua offerta di video in streaming, At&t ha fatto shopping acquistando Time Warner mentre Disney punta all’acquisizione di 21st Century Fox.
Le previsioni di una frenata nei prossimi anni per Netflix si fanno sempre più concreti secondo gli analisti, per un titolo raddoppiato di valore nell’ultimo anno ma destinato a non mantenere ritmi di crescita così elevati.
Nel corso della presentazione dei conti, il direttore finanziario del gruppo, David Wells, ha ammesso che le stime erano state fin troppo ottimistiche.
Il titolo archivia l’ultima seduta a Wall Street in calo dell’1,15 per cento a quota 375,13 dollari.