MPS: un piano da 3mila esuberi

Intenso e problematico dal punto di vista occupazionale. Queste sono le caratteristiche del piano industriale Mps al quale sta lavorando Marco Morelli, l’amministratore delegato che ha previsto un esubero di personale pari a 3mila persone, delle quali 1500 appartengono al vecchio pieno di ristrutturazione. Questo è quanto è stato appreso dalle fonti che sono vicine alla compilazione dei dossier, in attesa di essere vagliato dal Consiglio di Amministrazione in data 24 novembre.

La notizia degli esuberi è arrivata quando i mercati erano già stati chiusi e dopo giornate in cui il titolo bancario aveva vissuto in asset positivo. Il Cda aveva, infatti, confermato il possesso dei requisiti all’Ad e presentati l’esame del rilancio dell’istituto di credito al vaglio dell’ex ministro Passera.

Una comunicazione è quindi arrivata anche dal CEO di Intesa San Paolo in merito alla situazione che il Monte dei Paschi sta vivendo. Messina si è infatti dichiarato fiducioso in base alle prospettive sul medio termine della banca e ha illustrato che la fase di riduzione dei crediti deteriorati con il fondo di salvataggio è considerata funzionale. Più difficile sarà la fase di aumento del capitale, che necessita di investitori privati, attualmente diffidenti e quindi difficili da convincere sulla bontà della manovra. Il Ceo ha quindi affermato che il modello della banca funziona e che il Monte dei Paschi è attualmente leader nel mercato degli istituti di credito. In cinque anni, questo è il termine temporale fissato, MPS può quindi ritornare ad essere una ‘buona banca’.

In merito al fondo Atlante, Messina ha quindi concluso il suo intervento affermando che si tratta di uno strumento forte, che può sostenere le tre banche più problematiche del presente quindi Mps, Veneto Banca e la Banca Popolare di Vicenza. Intesa SanPaolo ha deciso di contribuire al fondo con ulteriori 150 milioni di euro, al fine di raggiungere la soglia massima di un miliardo di euro che servirà per il ripristino delle attività bancarie e per l’uscita dal profondo periodo di crisi vissuto da questi istituti di credito.

 

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