Indice Ftse Mib crolla sotto 23:000 punti: divisioni governo sul fondo salva-stati

Pesante esordio dei mercati finanziari nel mese di Dicembre, con forti perdite generalizzate su tutti le principali borse mondiali. Non si sottrae Milano, dove l’indice Ftse Mib crolla del 2,28%, chiudendo la prima sessione di scambio settimanale a circa 22.730 punti, dopo aver toccato un minimo intraday a poco meno di 22.700 punti, il livello più basso dall’ultima seduta dello scorso Ottobre.

Il Sell-Off sui mercati azionari è scattato dopo che il Presidente statunitense, Donald Trump, ha annunciato via Twitter che introdurrà nuovamente i dazi sulle importazioni di acciaio ed alluminio da Argentina e Brasile, accusando i due Paesi di aver manipolato al ribasso le proprie valute, danneggiando gli agricoltori statunitensi. Ad alimentare le tensioni sul commercio internazionale ci ha pensato inoltre il Segretario ai Commerci del governo USA, Wilbur Ross, il quale ha dichiarato, a margine di un’intervista televisiva, che la Casa Bianca è pronta ad imporre nuovi dazi alle importazioni cinesi se entro il 15 Dicembre non si arrivasse a chiudere il negoziato con Pechino.

Indice Ftse Mib azzoppato anche dalle questioni politiche italiane, con la maggioranza di governo divisa sul MISE, che hanno fatto allargare lo Spread tra BTP e BUND a 170 punti base. Il rendimento sul decennale, schizzato sui massimi a tre mesi ha a sua volta pesato sull’andamento delle azioni del comparto utility, penalizzate dell’incremento dei tassi sui titoli di Stato. In evidenza le performance negative di SNAM (-3,75%), ITALGAS (-4,35%), ENEL (-3,66%) e TERNA (-3,3%).

Nella mattinata del 2 Dicembre, l’ISTAT aveva diffuso il dato finale sul PIL italiano relativo al terzo trimestre, assestatosi a +0,1% sul trimestre precedente ed a +0,3% anno su anno, come da stime preliminari. Il Prodotto Interno Lordo su base annua è invece cresciuto dello 0,2%. Migliori delle attese i consumi, che sempre nel Q2 di quest’anno hanno contribuito alla crescita per lo 0,8%, rispetto allo 0,4% del primo trimestre.

In lieve ripresa l’indice PMI manifatturiero, che secondo il report elaborato da IHS Markit, a Novembre si è portato a 47,6 punti, superando i 47,5 punti degli analisti e della stima di Ottobre. La suddetta lettura, tuttavia, mostra il quattordicesimo mese consecutivo in cui il suddetto indicatore ristagna sotto la soglia di espansione dei 50 punti. Giù la voce relativa ai nuovi ordini, passata a 46,7 punti dai 47,1 punti di Ottobre.

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Andamento future indice Ftse mib sul breve-medio periodo


Pesante flessione anche per il derivato dell’indice Ftse Mib, che ha ceduto il 2,38%, fissando l’ultimo scambio pomeridiano a circa 22.720 punti, per poi chiudere la sessione serale in recupero a 22.795 punti. Come evidente sul grafico giornaliero in alto, le quotazioni hanno rotto i supporti rappresentati dalle medie mobili a 10 e 25 giorni ( rispettivamente la linea di colore azzurro e la linea rossa sul grafico ), andando ad interessare anche l’importante sostegno di breve rappresentato dalla media mobile a 50 periodi ( la linea di colore verde sul grafico ).

L’eventuale perdita di EMA 50 potrebbe causare ulteriori flessioni con target in area 22.400-22.200 punti. Lo scenario ribassista appena indicato potrebbe invece essere scongiurato in caso di ritorno oltre le EMA a 25 e 10 giorni, che si collocano in area 23.150-23.270 punti.

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