Flat tax o tassa “piatta”: che cos’è e come funziona? A chi conviene e perché se ne parla? Si tratta di una novità che verrà introdotta nel 2019 in seguito alla Accordo-Contratto di Governo stipulato tra la Lega ed il Movimento 5 Stelle. Tra scontenti e confusione, c’è da domandarsi a chi converrà effettivamente la Flat Tax proposta da Salvini. Per comprenderlo, la Redazione di WebEconomia ha raccolto in questo articolo alcuni esempi utili e concreti, tenendo conto del numero di componenti del nucleo familiare e del reddito lordo annuo.
Critiche alla Flat Tax: che cos’è questo sistema fiscale?
Tutti noi abbiamo sentito parlare della Flat Tax, ma probabilmente in pochi sanno di che cosa si tratta esattamente. Si tratta di un sistema fiscale non progressivo, che prevede l’applicazione di una tassa “piatta” basata solo ed esclusivamente su un’unica aliquota per tutti, avente l’obiettivo di ridurre fortemente l’evasione fiscale e di aumentare il gettito delle entrate nelle Casse Erariali dello Stato.
In effetti, l’introduzione di un’imposta unica sui redditi, ha “sollevato” non poche critiche e dubbi sulla sua incostituzionalità: secondo l’articolo 53 della nostra carta fondamentale, tutti i contribuenti fiscali sono tenuti a contribuire alle spese pubbliche in base alla loro capacità contributiva ed utilizzando un criterio di progressività.
In quanto sistema di tassazione proporzionale ad aliquota unica, la tassa “piatta”, secondo gli autorevoli esperti di diritto fiscale, “dovrebbe risultare incostituzionale, anche se esistono scorciatoie che ne mascherano l’illecita ragion d’essere”. Infatti, le deduzioni fiscali per i redditi bassi lasciano presupporre una certa progressività.
Come funziona la tassa “piatta”?
Nell’accordo-contratto stato stipulato tra M5S e Lega si prevede l’introduzione dell’aliquota del 15% e del 20% per le persone fisiche, per le Partite IVA e per le famiglie, mentre l’aliquota del 15% sarà applicabile alle società. Sarà previsto, quindi, un doppio regime sarà applicabile alle famiglie, alle imprese e alle partite IVA, mentre per le società l’aliquota sarà fissa.
Con questo sistema fiscale il beneficio maggiore andrà a favore delle imprese che ad oggi pagano imposte IRES pari al 24% e potranno ottenere un notevole risparmio.
Per quanto concerne le deduzioni queste saranno forfettarie fino a 3.000 euro sulla base del reddito del nucleo familiare, al fine ultimo di garantire la progressività costituzionale. Ad oggi non si sa ancora se saranno previste o meno detrazioni o deduzioni per le imprese e per le Partite IVA. Inoltre, al fianco dell’imposta unica sui redditi con aliquota piatta e bassa, probabilmente ci sarà una “no tax area pensionati” e una “tax area lavoratori” a 13.000 euro annui: questo comporterebbe l’esenzione dal pagamento al di sotto della soglia.
Tutti questi elementi sono alla base dell’accordo preventivo tra Lega e Movimento 5 Stelle e non devono essere considerati, quindi, come dei principi certi e non modificabili. Per sapere con certezza come funzionerà la flat tax, infatti, occorrerà attendere prima di tutto la formazione del Governo, l’approvazione del contratto da parte degli elettorati di entrambe le parti politiche e l’approvazione del contratto da parte del Presidente della Repubblica.
Vantaggi e Svantaggi della Flat Tax: quali sono?
Secondo gli autorevoli sostenitori della Flat Tax, i vantaggi derivanti sono ascrivibili ai seguenti:
- lotta all’evasione fiscale e dell’elusione,
- maggiore semplificazione fiscale,
- dialogo trasparente tra cittadini/aziende e Amministrazione fiscale,
- aumento delle entrate nelle Casse dell’erario,
- tutti i contribuenti italiani pagherebbero meno tasse,
- le imprese, le Partite IVA e tutti coloro che creano ricchezza o investono non saranno più demotivati dall’alta tassazione,
- tutti i contribuenti saranno stimolati a dichiarare i propri redditi e proventi e potranno compilare in modo autonomo la dichiarazione dei redditi.
Quali sono, invece, gli svantaggi della tassa “piatta”? Oltre ai vantaggi, occorre considerare anche i punti di debolezza che potranno derivare dall’introduzione della Flat Tax:
- niente più detrazioni e deduzioni in base al numero dei figli, delle spese mediche, ristrutturazioni, etc.
- numerosi vantaggi per chi percepisce redditi medio-alti. Infatti, se un lavoratore dipendente oggi guadagna 70.000 euro l’anno, con l’applicazione degli scaglioni Irpef, pagherebbe un’aliquota al 41% con la tassa “piatta”, pagherebbe il 15% o il 20%. Il risparmio è evidente!
Esempi concreti
Facciamo qualche esempio numerico per chiarire meglio le tasse alle quali potrà essere soggetta una determinata impresa sulla base dei guadagni ottenuti.
Se un’impresa guadagna 50.000 euro, con l’attuale sistema di deduzioni ha la possibilità di richiedere una deduzione complessiva pari a 22.000 euro, quindi il reddito soggetto ad imposta sarebbe pari a 28.000 euro. Con il sistema fiscale attuale, tale impresa pagherebbe 6.720 euro di tasse (IRES), mentre con la flat tax pagherebbe 4.200 euro, con un risparmio di 2.530 euro.
Non sappiamo ancora, però, se tutte le deduzioni saranno ancora presenti oppure no. In caso negativo, i costi deducibili saranno pari a 20.000 euro ed il reddito imponibile sarà di 30.000 euro. Con il sistema IRES l’impresa pagherebbe 6.720 euro di tasse, mentre con l’introduzione della flat tax pagherebbe 4.500 euro, con un risparmio di 2.220 euro.