Editoria italiana: pubblicità e ricavi in calo

L’editoria italiana prosegue la tendenza in atto da tempo verso un calo generalizzato dei ricavi e della raccolta pubblicitaria. Negli ultimi cinque anni sono andati persi 3400 posti di lavoro. È quanto emerge dall’ultima indagine stilata dagli esperti di Mediobanca.

Industria editoriale italiana

In cinque anni sono andati in fumo oltre il 25 per cento dei ricavi dell’industria editoriale italiana. È quanto contenuto nell’ultimo rapporto di R&S Mediobanca con focus sul periodo 2012-2016.

Dall’indagine si evince che i ricavi dei più importanti gruppi editoriali del nostro paese sono diminuiti del 25,7 per cento a quota 3,7 miliardi di euro nel 2016 dai 5 miliardi di euro archiviati nel 2012.

Gli esperti di Mediobanca mettono in risalto che dal confronto dei dati del 2016 sul precedente esercizio 2015, la flessione è però molto più contenuta, pari allo 0,3 per cento.

Nel dettaglio, la raccolta pubblicitaria ha registrato negli ultimi cinque anni una riduzione del 28,4 per cento rispetto al 2012.

L’incidenza dei ricavi pubblicitari sul fatturato è scesa dal 36,6 per cento ad una quota del 35,2 per cento.

Occupazione e diffusione copie

Una crisi del comparto editoriale che riguarda da vicino l’occupazione. Negli ultimi cinque anni sono andati persi 3400 posti di lavoro, con le flessioni più marcate per Rcs (-1.495 unità) e il gruppo Il Sole 24 Ore (-634 unità). Complessivamente la forza lavoro a fine 2016 è risultata pari a 13.038 dipendenti.

Con riguardo ai principali gruppi editoriali del nostro paese, nell’intervallo 2012-2016 il settore ha accumulato perdite nette per 2 miliardi di euro. Cairo Editore e L’Espresso sono le uniche due realtà riuscite a chiudere l’esercizio sempre in utile.

Prosegue il calo della diffusione in Italia di circa 300mila unità nel 2016, con una diminuzione da 2,9 milioni a 2,6 milioni di copie medie vendute al giorno. Un dato in ribasso di oltre il 33 per cento rispetto al 2012.

Considerando i risultati su scala globale, il volume d’affari dell’industria editoriale scende nel 2016 a 153 miliardi di dollari, una flessione di oltre 8 punti percentuali rispetto a cinque anni fa.

Infine un’analisi sulla pubblicità digitale che favorisce soprattutto i grandi colossi, a partire da Google, con 75miliardi di dollari guadagnati nel 2016. L’azienda di Mountain View dispone della maggiore quota di ricavi da pubblicità digitale grazie a Google Search e YouTube. Molto bene anche Facebook (26 miliardi di dollari) e la cinese Baidu (9 miliardi).

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