Italia: ripresa economica lenta

L’economia italiana prosegue la fase di crescita ma ad un ritmo ancora piuttosto lento. È quanto emerso dall’analisi condotta dall’ufficio studi dell’Associazione bancaria italiana (Abi).

Pil Italia

L’economia del nostro paese è attesa in progresso dello 0,9 per cento nel 2016 e nel 2017, e in rialzo dell’1,2 per cento nel 2018.

Viene dunque confermata l’uscita dalla recessione ma la ripresa economica sta proseguendo ad un ritmo di crescita ancora piuttosto lento.

Nel dettaglio, si stimano risultati positivi nel triennio per i consumi delle famiglie (+1,2 per cento) e per gli investimenti (+1,8 per cento).

La crescita dei prezzi sarà invece ancora alquanto contenuta, oltre quota 1 per cento soltanto a partire dal 2018.

Prevista anche una crescita dell’occupazione e una flessione di 1,2 punti percentuali del tasso di disoccupazione.

Per quanto riguarda il mercato del lavoro, nel terzo trimestre del 2016 il Prodotto interno lordo ha registrato una crescita congiunturale dello 0,3 per cento e tendenziale dell’1 per cento. Il tasso di occupazione è salito nell’ultima parte dell’anno al 57,3 per cento, il dato migliore dal terzo trimestre del 2013 (55,4 per cento).

Sofferenze bancarie in calo

Le sofferenze nette degli istituti di credito italiani sono attese in riduzione di oltre 16 miliardi di euro nel periodo compreso tra il 2015 e il 2018. È quanto affiora dal Rapporto di previsione pubblicato dall’Associazione bancaria italiana.

Nel dettaglio, le sofferenze nette quest’anno dovrebbero diminuire del 2,2 per cento rispetto al dato registrato nel 2015. In termini assoluti, come anticipato, previsto nel periodo un calo di oltre 16 miliardi di euro. Il rapporto tra le sofferenze e gli impieghi dovrebbe scendere di circa 1 punto percentuale, esattamente al 3,6 per cento nel 2018, rappresentando il valore più basso dal 2013.

Per quanto riguarda lo spread tra Btp e Bund, è atteso a 1,4 punti percentuali, un dato più alto di circa 2 decimi di quanto rilevato nel 2015.

In conclusione, da un lato si ha la conferma dell’uscita del Belpaese dalla crisi, dall’altro si riscontra un ritmo di crescita ancora piuttosto fiacco, anche se congruo con il quadro ciclico internazionale.

La crescita sarà generata quasi esclusivamente dalla domanda interna mentre la componente estera registrerà un contributo negativo.

Infine uno sguardo al Sud del Paese, per cui prosegue una timida ripresa ma ad un ritmo che si mantiene ancora circoscritto, con il Prodotto interno lordo atteso a +0,5 per cento nel 2016 e +0,7 per cento nel 2017. Risultati positivi si registrano per il settore manifatturiero.

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