Economia: salgono gli esercizi di bar e ristoranti nel paese

Italia paese di ristoratori e, secondo i dati emanati da Confesercenti dal 2012, ad oggi gli italiani che vogliono iniziare una nuova attività puntano sui bar e sui ristoranti. Si tratta di 29mila imprese in più, circa 30 nuove imprese al giorno, che hanno fatto lievitare il settore a quota +8.3%.

La crescita percentuale si propone in netta controtendenza se viene comparata con il calo del -3.5% che interessa tutte le altre attività e la spiegazione va ricercata in fattori multipli e dal carattere eterogeneo. In primis gli italiani hanno dimostrato di mangiare sempre più fuori casa e di apprezzare le forme di delivery food che stanno letteralmente esplodendo nel presente. Sono infatti cambiate le abitudini a livelli generali, perché la donna non resta a casa a cucinare, ma lavora, ergo il tempoper preparare la cena diminuisce, a beneficio della fruizione dei locali pubblici.

L’arrivo degli immigrati con le cucine etniche ha quindi dato una bella scossa al settore e il fenomeno dei bar a gestione cinese ha fatto lievitare l’apertura e la gestione degli esercizi di questa categoria. Un piccolo bar a gestione familiare può inoltre rappresentare una via di sbocco per chi il lavoro l’ha perso e ha sempre coltivato la volontà di lavorare in proprio.

I dati dimostrano quindi che la ristorazione è cresciuta di un bel po’ e nel mese di agosto 2016 le attività attive nel paese sono nel complesso 372mila. Il settore impiega 1.3 milioni di italiani, il che si traduce in un decimo dell’occupazione nel paese. Se il settore proseguirà questo trend, la ristorazione potrebbe dare lavoro ad altre 100mila persone nel futuro più prossimo.

Per quanto riguarda i dati regionali, il sud è in testa e traina questa ripresa, con 11mila nuovi bar rispetto al 2012 e una crescita dimostrabile del +10.8%. A guidare la classifica ci pensa la Sicilia con il +13.8% seguita dalla Campania, dal Lazio, dalla Puglia e dalla Toscana. L’unica regione in completa controtendenza è la Valle d’Aosta, che non ha aumentato il numero di locali, ma lo ha diminuito dal 2012, dimostrando una flessione dello 0.3%.

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