La Banca Centrale Europea ha deciso di lasciare invariato il tasso principale di rifinanziamento al minimo storico dello 0,05% (il costo del denaro). I tassi sui prestiti marginali e quelli sui depositi bancari restano rispettivamente allo 0,30% ed al -0,20%.
In piĆ¹ durante la conferenza stampa odierna Mario Draghi ha spiegato che il Quantitative Easing (lāacquisto di titoli di stato europei al ritmo di 60 miliardi di euro al mese) andrĆ avanti eccome, perchĆ© lāobiettivo ĆØ di riportare lāinflazione, nel territorio dellāUe, stabile sui livelli del 2%. Dāaltronde dopo nemmeno 3 mesi effettivi, il QE ha giĆ riportato a Maggio le dinamiche dei prezzi al massimo degli ultimi tempi: + 0,3%. Con la probabile risalita dei prezzi energetici dovuti allāandamento dei mercati future, lāobiettivo di Draghi si conferma quindi alla portata dei partners europei.
Chiamato in causa poi sulla difficile trattativa tra Grecia, Ue e Fondo Monetario Internazionale, ha cosƬ risposto: “Vogliamo che la Grecia resti nell’Euro e che dal tavolo emerga un accordo forte. Per essere tale deve essere finalizzato alla crescita economica, e giusto sul piano sociale. Ma perchĆ© lo sia deve anche essere un piano sostenibile dal punto di vista della fiscalitĆ pubblica e del debito greco”.
Buone notizie arrivano anche dallāanalisi economica svolta e pubblicata da Bloomberg (azienda internazionale di servizi finanziari che fornisce informazioni economiche a societĆ e a professionisti), con le prospettive di crescita economica dellāUe che vengono viste addirittura alla stregua del periodo antecedente al 2011 (data dāinizio della fase acuta della crisi economica globale): la crescita del Pil in media viene confermata allā1,5% per il 2015, mentre salirĆ allā1,9% nel 2016. Tutto questo con lāaggiunta che nel 2017% la domanda interna crescerĆ ancora, secondo le previsioni di Bloomberg, ed il Pil salirĆ sul territorio dellāUe in media del 2%.