L’exchange Coinbase è stato “travolto” dalla bufera di un episodio di insider trading legato all’inizio della negoziazione del Bitcoin Cash, uno dei più popolari hard fork del Bitcoin.
Coinbase sta svolgendo accertamenti ulteriori sui suoi dipendenti per verificare se abbiano approfittato indebitamente della conoscenza interna di informazioni privilegiate per trarre illecitamente profitto dal lancio sull’exchange del Bitcoin Cash (BCH).
In fin dei conti Coinbase è il principale “exchange” conosciuto al mondo con oltre 13 milioni di clienti e ha il suo quartier generale ubicato a San Francisco.
Coinbase è rinomato per aver realizzato una piattaforma semplice e facile da utilizzare per compravendere e negoziare le principali criptovalute.
Ora, sul popolare exchange gravano accuse pesanti per l’allarme “insider trading” dopo il debutto della criptovaluta Bitcoin Cash (BCH) lo scorso 19 dicembre 2017.
Si pensi che il solo lancio del BCH su questa piattaforma ha provocato un netto “rialzo” del valore della moneta virtuale da 1.8 a 3.6 mila euro nel giro di poche ore.
Un “salto” nella quotazione della neonata criptovaluta che destato tanti dubbi e sospetti sui dipendenti della Coinbase, i quali sembra che abbiano approfittato delle preziose informazioni sul pricing dei Bitcoin Cash e abbiano investito ingenti somme a pochissime ore dal debutto della valuta digitale sull’exchange.
Accuse pesanti di ‘insider trading’ ovvero di facile speculazione su cui il principale exchange a livello planetario sta adesso indagando per fare chiarezza sulla vicenda.
Panico su Coinbase dopo il debutto di BCH
Panico su Coinbase: l’importante Exchange più popolare a livello mondiale dopo aver aperto le porte a Bitcoin Cash (BCH), la nuova criptomoneta “alter ego” di Bitcoin (BTC), le ha dovute subito richiudere data la situazione “volatile” della quotazione.
Attualmente questa è la situazione per Bitcoin Cash:
Bitcoin Cash è la nuova criptomoneta “alter ego” di Bitcoin (BTC), un hard fork del software originale che replica la storia pregressa delle transazioni in BTC, ma se ne differenzia per il fatto di essere basata su una blockchain diversa ideata per velocizzare le transazioni.
Il lancio della valuta digitale è stato bloccato ripetutamente con interruzioni di servizio in quanto la quotazione della neonata moneta virtuale (battezzata nel mese di agosto 2017) ha cominciato a “fluttuare” enormemente.
Paura e sospetti dato che la sua quotazione ha raggiunto un picco massimo di $8.500 su Coinbase: ciò ha suscitato subito i sospetti di “insider trading” da parte dell’organico dell’exchange che avrebbe, secondo l’accusa, acquistato il BCH su altre borse.
Sfruttando a proprio vantaggio l’informazione che la criptovaluta stava per essere aggiunta alla piattaforma, i dipendenti di Coinbase si sarebbero gettati in una “folle” corsa che avrebbe innescato un aumento vertiginoso del volume degli scambi e una quotazione “rialzista” vertiginosa.
“Dato l’aumento dei prezzi nelle ore che precedono l’annuncio, condurremo un’indagine su questo argomento”, ha commentato il CEO di Coinbase Brian Armstrong “Se riscontriamo prove di dipendenti o appaltatori che violano le nostre politiche, direttamente o indirettamente, non esiterò a licenziare immediatamente il dipendente e ad adottare le opportune azioni legali.”
Armstrong aveva già precedentemente allertato lo staff di Coinbase a cui sarebbe stato proibito di scambiare BCH .
“Abbiamo una politica precisa a Coinbase. La politica proibisce a dipendenti e appaltatori di negoziare in presenza di “informazioni non pubbliche rilevanti”, ha continuato a replicare e sottolineare il CEO di Coinbase. “Oltre alle restrizioni di trading, si proibisce la comunicazione di informazioni non pubbliche al di fuori dell’azienda. Questo include amici e parenti.” Questo è in linea con la politica di prevenzione dell’insider trading.
Insider trading: è una truffa? Quali rischi si corrono?
La vicenda di Coinbase ci consente di fare considerazioni rilevanti su cosa significhi “Insider Trading”: l’insider trader è colui che riceve informazioni da fonte diretta (e attendibile) per mettere in atto una speculazione in Borsa.
In buona sostanza, l’insider trading consiste nell’abuso di informazioni privilegiate, notizie non ancora rese pubbliche che vengono sfruttate a proprio vantaggio per ottenere facili profitti.
Dal 1991 è un reato punito pesantemente anche in Italia, la legge comunitaria del 2004, che è stata recepita in Italia con la 62/2005 ha inserito nel nostro ordinamento alcune novità in materia di insider trading come la maggiore severità delle condanne, che comprendono reclusione da uno a sei anni e multe fino a tre milioni di euro.
Inoltre, il giudice infatti può incrementare l’importo dell’ammenda fino al triplo o fino al maggiore importo di dieci volte il profitto conseguito dal reato di aggiotaggio.
Ciò riguarda l’“Insider primario” ovvero colui che avendo le informazioni, in prima persona, decide di sfruttarle a proprio beneficio per ottenere introiti sul mercato finanziario in modo illecito.
Per quanto concerne il reato commesso dall’”insider secondario”, ovvero di colui che sfrutta a proprio beneficio informazioni avute dall’insider primario, esso è punito solamente con sanzioni derivanti dall’illecito amministrativo.