Giornata di forte volatilità sulle maggiori piazze finanziarie mondiali, dopo che la Federal Reserve, rompendo gli indugi ha tagliato i tassi d’interesse di ben 50 punti base, per far fronte all’emergenza finanziaria scatenata dall’effetto coronavirus. L’istituto centrale statunitense ha spiazzato gli analisti, che invece si aspettavano un taglio non superiore ai 0,25 punti base.
Dopo una prima euforia, le borse hanno virato al ribasso, rimangiandosi tutti i momentanei guadagni accumulati nell’imminenza dell’annuncio sui tassi.
L’indice Ftse Mib non è riuscito a portare a termine il forte rimbalzo che si stava per materializzare nel corso della mattinata di Martedì 3 marzo, quando aveva fatto registrare un momentaneo incremento del 3%. Il principale listino azionario della borsa milanese, dopo aver toccato un top intraday a 22.337 punti ha ripiegato nel pomeriggio dopo l’apertura di Wall Street, chiudendo la sessione a 21.748 punti, in crescita dello 0,43%.
Ftse Mib indebolito ad inizio ottava da brutte letture macro, che lo avevano fatto crollare a 21.120 punti, valore più basso dallo scorso Agosto.
La società di ricerca economico-finanziaria IHS Markit ha reso noto che lo scorso mese, l’indice PMI manifatturiero è sceso a 48,7 punti, peggiorando dai 48,9 punti di Gennaio. Per la manifattura italiana si è trattato della diciassettesima contrazione mensile consecutiva, che porta il suddetto indicatore ancor più giù rispetto alla soglia dei 50 punti che delimita espansione da contrazione. Lettura inferiore anche alle attese degli analisti. In lieve controtendenza il sotto-indice dei nuovi ordinativi, aumentato a 48,7 punti dai 48,4 punti della precedente stima.
Riduzione delle stime del PIL italiano da parte dell’OCSE per effetto del coronavirus. Secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, quest’anno il Prodotto Interno Lordo mostrerà una variazione nulla, mentre la precedente previsione dava un +0,4%. L’Interim Economic Outlook ha invece confermato una ripresa a +0,5% per il 2021.
La revisione al ribasso dell’OCSE sulla crescita nel 2020 ha tuttavia interessato quasi tutti i Paesi monitorati.
L’Istituto nazionale di statistica ha inoltre rivelato che nel 2019 il PIL è cresciuto dello 0,3%, ai minimi dal 2014, ma sopra il +0,1% stimato dal governo. Il rapporto tra Prodotto Interno Lordo ed indebitamento si è assestato all’1,6%, in miglioramento rispetto al 2,2% registrato nel 2018 ed ai minimi dal 2007. Il rapporto Deficit/PIL ha battuto anche le aspettative dell’esecutivo, pari al 2,2%.
Andamento future indice Ftse mib sul breve-medio periodo
Il quadro tecnico di breve-medio periodo sul FIB risulta impostato al ribasso, sia sul brevissimo che sul breve-medio periodo. Le quotazioni al momento si trovano molto distanti dalle tre medie mobili di riferimento, a 10-25 e 50 giorni, che facevano da supporti.
Non è facile capire se il rimbalzo dal minimo a 21.120 punti è destinato a durare oppure le vendite continueranno ancora ad avere la meglio. E’comunque sicuro che finché le quotazioni non si riporteranno quantomeno sopra la media mobile a 10 giorni (la linea di colore azzurro sul grafico giornaliero, in alto), che passa in area 23.020 punti, non si possono escludere ulteriori ribassi, con target sui recenti minimi o peggio ancora in area 20.500-20.400 punti.
Inversione rialzista di breve-medio periodo, invece, soltanto in caso di recupero oltre le medie mobili a 25 e 50 giorni (la linea rossa e la linea verde sul grafico), che transitano in area 23.650-23.750 punti.
Trovate l’elenco completo di tutti gli indici qui.
Potete applicare i consigli che seguono sfruttando una delle piattaforme di trading che abbiamo recensito.
Pattern di trading future indice Ftse mib
Il pattern di trading rialzista prende forma con close oraria maggiore di 21.820 punti e pronostica i primi due target price in area 21.900 e 22.035 punti; stop loss in caso di discesa sotto 21.685 punti in close orario.
L’opinione di chi fa trading online è quella di mantenere o incrementare le operazioni al rialzo in caso di allungo oltre 22.035 punti in chiusura oraria o giornaliera, per sfruttare eventuali estensioni al rialzo prima a 22.120 punti e successivamente a 22.255 punti; stoppare le operazioni in caso di ritorno sotto 21.820 punti in chiusura di oraria o di giornata.
Insistere con nuove posizioni rialziste in caso di break-out orario di 22.255 punti, per cercare di prendere profitto in area 22.395 e 22.620 punti, estesa a 22.760 punti; stop loss in caso di ritorno sotto 22.035 punti in chiusura di candela oraria.
Long sulla debolezza in caso di affondo in area 20.750 punti, per sfruttare eventuali rimbalzi in primo luogo a 20.960 punti e successivamente a 21.175 punti, estesi a 21.305 punti; stop loss in caso di ulteriori avvitamenti sotto la soglia dei 20.500 punti in chiusura daily.
Il pattern ribassista, invece, si attiva con chiusura oraria sotto 21.685 punti, e fissa i primi due obiettivi in area 21.605 e 21.520 punti; stop loss in caso di chiusura oraria oltre 21.820 punti.
Mantenere o incrementare le operazioni Short in caso di discesa sotto 21.520 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera, per cercare di ricoprirsi in prima battuta a 21.390 punti e successivamente a 21.305 punti; stoppare le operazioni in caso di recupero di quota 21.685 punti in chiusura oraria o daily.
Lecito attivare nuove posizioni corte con chiusura oraria minore di 21.305 punti, per sfruttare eventuali flessioni in area 21.175e 20.960 punti, estesi a 20.750 punti; stop loss in caso di ritorno sopra 21.605 punti in chiusura oraria.
Short speculativi in caso di estensioni rialziste in area 22.760 punti, in ottica di veloci pull-back di prezzo prima a 22.620 punti e successivamente a 22.395 punti, estesi a 22.255 punti; stop loss in caso di allungo oltre 23.025 punti in chiusura di giornata.