Il weekend che abbiamo davanti a noi, non solo sarà caldo da un punto di vista meteorologico, ma anche geopolitico.

Infatti, il nostro comico, diventato poi politico, guru del Movimento 5 Stelle, è diretto ad Atene questo weekend, per sostenere Alexis Tsipras e la sua richiesta per il “No”, sperando di avere i necessari sostenitori che porteranno alla tanto agognata lotta contro l’Euro, anche qui in italia.

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“Domenica e lunedì sarò ad Atene insieme ad alcuni portavoce M5S Vi invito: #TuttiAdAtene Il potere al popolo, non alle banche”

“Ci vediamo ad Atene in piazza Syntagma,” Grillo, che guida il Movimento Cinque Stelle da diversi anni, in un percorso fatto di alti e bassi, ma che comunque ultimamente sta ricevendo non pochi consensi, grazie al Movimento che sembra essere veramente basato sull’onestà, diversamente dal resto della classe dirigente politica in Italia, ha scritto sul suo blog: “Anche in Italia vogliamo che gli italiano decidano sull’euro con un referendum.”

L’Italia, che è appena uscita dalla sua più lunga recessione dalla seconda guerra mondiale, ha una grande componente di anti-establishment, partiti anti-euro e numerosi movimenti come il M5S e altri partiti populisti, come quello di Matteo Salvini: La Lega. I partiti italiani che sostengono il “no” in Grecia avrebbe battuto la fronte “sì” di 11 punti percentuali, secondo i calcoli di numerosi analisti sulla base delle indicazioni dei leader di partito e dei sondaggi elettorali del 29 giugno dell’Istituto Piepoli SpA.

Il partito di Grillo e Casaleggio, con il tempo è diventato il secondo in Italia, dopo il martoriato Partito Democratico di Matteo Renzi. Anche Salvini, con la sua Lega supporterà a votare il “No” n Grecia. Come Grillo, Salvini dice che l’Italia vada al più presto possibile fuori dall’Euro e spera che la Crisi Greca permetterà di velocizzare il tutto.

Se il “no” dovesse vincere in Grecia, “potrebbe essere l’inizio di una nuova Europa”, Salvini ha detto a Radio 24 in un’intervista il 29 giugno. Se Salvini fosse Premier, ha detto: “sarei andato fuori dall’euro già da domani”, ha detto .

Solo il PD di Renzi e alcuni alleati minori sostengono apertamente un voto al “sì” in Grecia. Anche all’interno del partito del premier c’è una minoranza di parlamentari che hanno detto che appoggiano il fronte del “no”. Se il No possa vincere o meno anche all’interno della Grecia, è cosa molto difficile da dire, in quanto pare che la nazione sia letteralmente spaccata in due, come abbiamo già avuto modo di parlarne in un precedente articolo.

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