In calo le sofferenze, in crescita i prestiti e la redditività delle banche. È quanto stimato dall’Ufficio studi dell’Abi tra il 2017 ed il 2019. Bene gli indici patrimoniali. I valori di rettifiche ed accantonamenti ancora lontani dai livelli pre-crisi. Il Prodotto interno lordo dell’Italia è atteso in rialzo quest’anno dell’1,3 per cento.
Sofferenze in calo
Nel periodo compreso tra il 2017 e il 2019 è prevista una flessione media annua del 15 per cento delle sofferenze nette, con il rapporto sugli impieghi stimato in diminuzione di circa 40 punti. È quanto diffuso nelle scorse ore dall’Ufficio studi dell’Abi.
In base alle ultime previsioni dell’associazione delle banche italiane, l’ammontare delle sofferenze nette dovrebbe scendere di circa 30 miliardi di euro nel 2017-2019.
Alla fine del triennio il rapporto tra le sofferenze e gli impieghi dovrebbe essere pari al 2,7 per cento, un dato in calo di circa 2 punti percentuali rispetto allo scorso anno.
Attesi in rialzo anche i prestiti nel periodo 2017-2019, per un totale di erogazioni in aumento di circa 140 miliardi di euro.
Redditività e indici patrimoniali banche italiane
L’Ufficio studi dell’Associazione delle banche italiane prevede anche un incremento degli indici patrimoniali degli istituti di credito dopo la marcata flessione registrata nel corso del 2016.
Alla fine del 2019 il Cet1 ratio dovrebbe attestarsi intorno a quota 13 per cento, con un rialzo di 1,5 punti percentuali sullo scorso esercizio.
Previsioni di crescita anche per i ricavi totali a un tasso medio annuo di circa il 3,6 per cento.
Attesi invece in calo i costi operativi per un ammontare di circa 5 miliardi nel triennio, pari ad una riduzione superiore al 10 per cento.
Restano invece le problematiche su rettifiche e accantonamenti, previste in contrazione a un valore annuo di 19 miliardi di euro ma ancora lontani dai livelli del periodo pre-crisi.
Positive le previsioni dell’utile sul patrimonio, in rialzo a fine 2019 del 2,8 per cento e attese in progresso di oltre 7 punti percentuali rispetto al 2016.
Infine per quanto riguarda il Pil dell’Italia, nel 2017 è stimato in crescita dell’1,3 per cento e mediamente superiore al punto percentuale nel corso dei prossimi tre anni.
Una serie di dati che, secondo l’ufficio studi dell’Abi, porterebbero il rapporto tra il debito ed il prodotto interno lordo ad un valore più basso di quasi 5 punti percentuali alla fine del 2019.