Un titolo diverso dal solito, due date lontane, allo stesso tempo però vicine, questo perché si tratta delle ultime due date in cui la FED ha cambiato il tasso d’interesse, due date storiche, in quanto proprio questa settimana, per la prima volta, la Federal Reserve si è mossa sotto un punto di vista “hawkish” grazie a Janet Yellen. Del resto, ci eravamo ormai abituati a Ben Bernanke, famoso per essere una vera e propria colomba, sempre pronto a stampare più dollari, forse anche troppi.
Tuttavia, in questi anni, l’economia USA è migliorata, è cresciuta, a differenza di quella Europea, che è ancora abbastanza stagnante.
Mercoledì scorso, la Federal Reserve ha aumentato il tasso di interesse di riferimento per la prima volta dal 29 giugno 2006.
Si tratta quindi della prima variazione del tasso di riferimento dal 16 Dic 2008, anno in cui la Fed ha tagliato i fondi federali dall’1,00% – 0,75% per andare allo 0,00%-0,25%. Nella sua dichiarazione della politica monetaria, la Fed ha citato numerose ragioni per la sua decisione sui tassi degli Stati Uniti. Decisioni molto interessanti per i traders, che al momento stanno facendo incetta di dollari.
Il rialzo dei tassi nel 2006 segnò la 17° volta consecutiva in cui la banca centrale ha alzato i tassi. La mossa è stata progettata per mantenere un tetto sull’inflazione. In quegli anni, i prezzi delle azioni salirono, registrando il loro più grande guadagno in un giorno in più di un anno, in base ad una dichiarazione da parte della Fed, che suggerì che quella potrebbe essere stata la fine del ciclo di rialzo dei tassi.
Portando i tassi in rialzo al 5,25 per cento, il livello più alto in più di cinque anni, la Fed citò come motivo l’aumento dei costi energetici e una crescita economica come “il motivo scatenante per sostenere le pressioni di inflazione.”
Quando la Fed iniziò quella campagna soldi con il presidente Alan Greenspan, nel 2004, il benchmark federale del Fondo ammontava al livello minimo degli ultimi 46 anni, ovvero l’1 per cento, e l’aumento dei tassi di un quarto di punto ebbe ben pochi effetti.
Oggi, il dollaro americano si sta rafforzando non solo a causa dell’aumento dei tassi di interesse statunitensi. Ma anche perché le economie in Giappone, Zona Euro e UK sono ancora deboli e le loro banche centrali stanno prendendo in considerazione un ulteriore taglio dei tassi o di attuare nuove misure di stimolo.